UNA GRANDE MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER IL DIRITTO ALLA VITA DEI BAMBINI DI GAZA
- Claudio Foti

- 19 mag
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 26 mag
Un fantasia controcorrente rispetto alla rimozione imperante. Una domanda ingenua e sprovveduta. Perdonate. Una domanda formulata da uno come il sottoscritto che non si occupa di politica attiva da decenni. Perché non si riesce ad organizzare in Italia una grande mobilitazione unitaria per il diritto alla sopravvivenza dei bambini di Gaza?

Una manifestazione che non dimentichi il diritto dell’intero popolo palestinese e di quello israeliano alla pace, ma che sappia concentrarsi sull’obiettivo specifico di fermare innanzitutto la strage degli innocenti, di salvaguardare i bambini palestinesi proteggendoli dalla fame, dal terrore e dalla morte sotto le bombe, da uno sterminio assurdo e crudele che non si arresta.
Una manifestazione che riprenda le preoccupazioni del Papa, che non si formalizzi sul concetto di genocidio (che pure personalmente ritengo almeno plausibile, ma che sicuramente può risultare divisivo), una manifestazione che punti sull’obiettivo, forse impossibile, ma doveroso, di non essere tacciata pretestuosamente di antisemitismo, favorendo a questo fine la partecipazione anche di gruppi ebraici critici verso la strategia guerrafondaia del governo israeliano.
Una manifestazione per i bambini che unisca al di là delle divisioni politiche e delle contrapposizioni ideologiche a sinistra, al centro ed anche alla destra, una manifestazione che mobiliti le persone di buona volontà e sappia oltrepassare gli steccati partitici per premere sui decisori della politica estera.
Invece di limitarsi a criticare il governo italiano per la sua colpevole incapacità di prendere posizione in modo forte e determinato, perché la sinistra non cerca di coinvolgere con il massimo spirito unitario la più ampia area possibile di persone sensibili? Perché non si riesce ad organizzare una mobilitazione che metta a fuoco il tema della protezione dei bambini di Gaza? Perché? Intuisco che ci sono contrapposizioni, problematiche e situazioni che rendono probabilmente idealistica la mia domanda. Intuisco che la mia ingenuità e la mia ignoranza possano addirittura risultare irritanti. Ma la domanda ha un senso anche se non fosse realistica. Forse qualcuno in futuro potrà chiederci conto di questa nostra impotenza.

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