LA COLLUSIONE DELL’EUROPA CIVILE CON LA DISUMANITA’ DILAGANTE
- Claudio Foti
- 6 giorni fa
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Nella situazione molto confusa in cui ci troviamo l’articolo di Lucio Caracciolo, comparso su Repubblica lunedì 23 giugno, mi è servito a fare un minimo di chiarezza. Ogni tanto compare qualcuno che almeno crea un po’ di luce con l’accendino per un attimo nell’oscurità. Il fuoco è di breve durata e ho l’impressione che torniamo ben presto nel buio.
«Con l’attacco – scrive Caracciolo - all’Iran Donald Trump avrà forse inflitto gravi danni ai siti atomici persiani ma ha certamente danneggiato la residua credibilità degli Stati Uniti nel mondo. Insieme, ha innescato una crisi nella sua opinione pubblica, da cui è stato votato perché si occupasse del suo paese invece di dedicarsi ad abbattere mostri lontani.
Il bluff vale se raro. Amici e nemici hanno preso nota che il presidente degli Stati Uniti può decretare due settimane di riflessione sul da farsi, riaprire a un negoziato con l’Iran, salvo lanciare due giorni dopo portentosi missili sul bersaglio grosso. Chi volesse stipulare un qualsiasi accordo con questa amministrazione sa che un momento dopo la firma l’inchiostro potrebbe svelarsi simpatico.
(…)
Mentre ci interroghiamo sul famoso regime change che tanti danni addusse agli americani e ad altri occidentali — tra cui noi — in precedenti tentativi di imporlo, dobbiamo prendere atto che il cambio di regime sta finora investendo chi vorrebbe promuoverlo altrove. Lo sconvolgimento che sta minando i regimi di Stati Uniti e Israele è sotto i nostri occhi».
Quello che sta avvenendo a Gaza da parte del governo d’Israele non è solo lo sterminio di un popolo, il genocidio di un popolo. E’ la distruzione del senso del pudore e della sensibilità, è l’assassinio dell’amore per l’infanzia. E’ la collusione dei governi e delle opinioni pubbliche dell’Europa civile con la violenza e con la disumanità più spietate.
La situazione internazionale che abbiamo di fronte è massimamente minacciosa e disorientante. La possibilità di contare su un quadro stabile di un diritto internazionale, sembra saltare. Il riferimento ad un sistema di valori e di accordi stabili risulta insicuro e mutevole, la logica della manipolazione e dell’inganno diventa sfrontata e il diritto del più forte che certamente da sempre sottende le vicende storiche si ripropone senza più i veli della giustizia internazionale o dell’ideologia umanitaria a cui c’eravamo abituati.
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