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IL CASO BIBBIANO E’ UNA WATERLOO. GLI ERRORI DEI PM E DELLA POLITICA

  • Immagine del redattore: Claudio Foti
    Claudio Foti
  • 17 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

E’ il titolo di uno degli articoli di riflessione più seria sul caso Bibbiano che sono comparsi sulla stampa. Lo firma Gino Mazzoli, sociologo, su “Il domani” del 5 maggio 2024.


“L’assoluzione di Claudio Foti in Cassazione – scrive Mazzoli - comincia a mostrare il caso Bibbiano per quello che realmente è: una sorta di Waterloo giudiziaria. Oltre all’assoluzione nel secondo e terzo grado di giudizio dell’imputato maggiormente preso di mira mediaticamente, che aveva scelto il rito abbreviato, c’è un dibattimento ordinario con gli altri imputati che procede a Reggio Emilia (nell’indifferenza di tutti, visto che il processo è già stato “celebrato” mediaticamente cinque anni fa) dove in un anno di interrogatori la Procura non sembra stia percorrendo precisamente una marcia trionfale (si possono leggere al riguardo i puntuali resoconti di Simona Musco su il Dubbio£).


L’epicentro dello sconvolgimento sismico di Bibbiano ha avuto ben cinque strati. C’è stato un terremoto mediatico, c’è stata una colossale strumentalizzazione politica, ci sono stati infine effetti collaterali che si sono ripercossi sulla credibilità d

famiglie affidatarie di tutta Italia e di conseguenza sulla tanto sbandierata tutela dei bambini.

Mazzoli descrive così questi effetti collaterali: “a) un aumento esponenziale della difficoltà dei servizi ad allontanare i minori dalle loro famiglie anche a fronte di episodi acclarati di violenza segnalati da scuole, polizia, pronto soccorso, pediatri (sui quotidiani è un bollettino di guerra giornaliero di episodi di violenza sui minori e di situazioni di pedofilia e pedopornografia); b) un consistente calo della disponibilità delle famiglie a prendere in affido minori in difficoltà a motivo del rischio di minacce da parte di genitori violenti che si fanno forti della vicenda Bibbiano; c) l’indebolimento radicale del tribunale per i minorenni, vanto della civiltà giuridica italiana, a motivo della riforma Cartabia che ha prodotto una sostanziale esclusione dalla funzione di co-decisione delle figure psicologiche e sociali.”


Il quarto strato del terremoto di Bibbiano è risultato il più noir. Se ne parla poco perchè è inquietante. Secondo i dati del Ministero dell’interno ogni anno 1.300 minori italiani e 9.000 minori stranieri scompaiono e non si trovano più. Non finiscono tutti nel traffico d’organi. La pedofilia non è un fenomeno relegabile al vecchio bavoso al giardinetto: è molto diffuso e vanta protezioni forti, anche in sedi istituzionali.


L’ultimo strato dell’epicentro riguarda il modo con cui è stata condotta questa inchiesta: grande eco mediatica nel suo lancio, debolezza estrema del materiale probatorio prodotto finora dall’accusa nel momento in cui in sede dibattimentale.

Ci sono infine, secondo Mazzoli, 3 lezioni da trarre dalla vicenda: a partire da due interrogativi:

1. i bambini sono proprietà delle famiglie o sono titolari di diritti? e chi si deve far carico di difendere questi diritti se non le istituzioni?

2. Cosa ha prodotto il silenzio delle forze politiche democratiche sul caso Bibbiano, Cosa ha impedito l’emergere di qualsiasi reazione garantista su questa vicenda?

La terza lezione, la più importante, riguarda il modo di far politica e l’iniziativa “Abusi zero”. Vorrei sintetizzare questa lezione in un prossimo intervento.

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