PREZIOSITA’ DELL’INFANZIA.PER UN’ETICA DALLA PARTE DEL BAMBINO - DALLA PARTE DEI BAMBINI: I BISOGNI E I VALORI DELL’INFANZIA
- Claudio Foti
- 18 mar
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PREZIOSITA’ DELL’INFANZIA.
PER UN’ETICA DALLA PARTE DEL BAMBINO
Claudio Foti
Minorigiustizia, 3/2005, pp. 29-69
Il testo parte da una messa a fuoco del valore dell’infanzia ed analizza i comportamenti ambivalenti verso i bambini che attraversano la comunità adulta.
Alle radici dell’ambivalenza che gli adulti mostrano verso l’infanzia c’è la tendenza degli adulti stessi a dimenticarsi di essere stati bambini. Il testo si sofferma sui diversi impegni che possono portare a scoprire la preziosità dell’infanzia: la sensibilità emotiva, la capacità di indignarsi, la profondità dell’ascolto e della comprensione, l’accettazione di sé, l’accettazione dell’altro e l’accettazione della realtà, la vitalità del conflitto, dell’interazione, dello scambio, la forza della consapevolezza.
DALLA PARTE DEI BAMBINI: I BISOGNI E I VALORI DELL’INFANZIA
Claudio Foti
SIE editore, MONCALIERI, 2009
Le vie dell’inferno dei bambini sono lastricate di buone intenzioni etiche. Così inizia “Etica e infanzia”, uno scritto che ha avuto una funzione importante nel delineare i riferimenti teorici del mio percorso culturale e le linee guida del Centro Studi Hansel e Gretel.
Viene delineata un’etica della comprensione contrapporta a quella della persecuzione, un’etica della conoscenza contrapposta a quella del giudizio, un’etica del rispetto delle emozioni contrapposta a quella dell’esaltazione della forza di volontà, un’etica dell’autenticità contrapposta a quella della formalità e del perfezionismo.
Solo se si prendono le distanze dalle rappresentazioni idealizzate dell’infanzia sul piano della morale, della politica e dell’estetica ci si può avvicinare empaticamente e costruttivamente alla condizione reale dei bambini, alla loro particolare ricchezza e problematicità, alla loro soggettività portatrice di bisogni e di valori concreti.
Si può pervenire così ad un’etica del rispetto della persona del bambino nella sua irripetibile individualità, ad un’etica della valorizzazione realistica e benevola e non grandiosa della soggettività del bambino e dell’adulto che lo ha in cura.
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