PER UNA CRITICA DELL’ADULTOCENTRISMO - IL CONCETTO DI INTERESSE DEL MINORE:COME EMANCIPARLO DAL SUO USO ADULTOCENTRICO - ADULTOCENTRISMO: IL MONDO DOMINATO DAGLI ADULTI
- Claudio Foti
- 18 mar
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PER UNA CRITICA DELL’ADULTOCENTRISMO
Claudio Foti
in Rompere il silenzio, n.1-2 maggio 1998.
IL CONCETTO DI INTERESSE DEL MINORE:
COME EMANCIPARLO DAL SUO USO ADULTOCENTRICO
Claudio Foti
in Rompere il silenzio, n. 1-2 maggio 1998.
ADULTOCENTRISMO: IL MONDO DOMINATO DAGLI ADULTI
a cura dell’Associazione Rompere il silenzio
SIE EDIZIONI, Pinerolo, 2008
Un concetto che ho introdotto nella discussione in Italia sulle tematiche minorili e su cui ho svolto un lavoro di riflessione e di elaborazione teorica è il concetto di adultocentrismo, a partire da un’analisi empirica della sua fenomenologia nella famiglia, nella scuola, nei servizi sociali, nelle comunità, nell’ambito sanitario e giudiziario.
L’adultocentrismo è innanzitutto un atteggiamento percettivo e culturale, un modo parziale, deformato, di guardare alla realtà che non coglie, non comprende e nin rispetta le modalità specifiche di funzionamento, le risorse, le esigenze dei bambini e degli adolescenti.
In secondo luogo l’adultocentrismo è una pratica di potere che condiziona le istituzioni, anche quelle minorili, e che impone sul piano pratico i bisogni e gli interessi degli adulti a scapito dei bisogni e degli interessi dei soggetti in età evolutiva. Questa forma di adultocentrismo, per cui le città, le scuole, gli ospedali tengono conto spesso più delle esigenze degli adulti che non di quelle dei minori è coerente con il fatto che i bambini non votano, sono una componente sociale priva di potere e di rappresentanza sociale.
In terzo luogo l’adultocentrismo è una tendenza intrapsichica emergente dagli schemi rigidi di pensiero e dai punti di vista repressivi degli adulti che hanno influenzato l’infanzia del soggetto, che sono stati interiorizzati e che oggi sopravvivono ancora nella mente del bambino, diventato adulto. Così vengono soffocate nell’adulto esigenze di spontaneità, di creatività, di libertà, potenzialità affettive e relazionali che gli appartengono, ma che egli non riesce ad esprimere…
L’impegno contro l’adultocentrismo sul piano della prevenzione, della formazione, della sensibilizzazione culturale può portare alla produzione di tecniche e linguaggi (per es. quello dello psicodramma), capaci di coinvolgere la globalità del soggetto a cui ci si rivolge con una specifica attenzione sia alla dimensione razionale che a quella emotiva.
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