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ADOTTARE CON INTELLIGENZA EMOTIVA

  • Immagine del redattore: Claudio Foti
    Claudio Foti
  • 18 mar
  • Tempo di lettura: 1 min

SIE editore, MONCALIERI, 2011



Adulti

Soggetti che hanno un sacco di problemi, molti dei quali derivano dal fatto che hanno dimenticato di essere stati bambini.


Adozione

L'ottica adultocentrica condiziona spesso coppie, istituzioni, legislatori: fa dimenticare che l'adozione serve a dare una famiglia ad un bambino abbandonato che non ce l'ha e non già a dare un bambino a genitori che non riescono ad averlo.


Bambino

È una persona di piccole dimensioni e di grande ricchezza, che oggi più di ieri, tende ad essere valorizzato dalla pubblicità e dalle case produttrici di giocattoli, che viene riconosciuto dalle dichiarazioni giuridiche di principio, che può essere messo al centro di un grande desiderio da parte di madri e di padri che vogliono diventare genitori, ma che rischia pur sempre di restare

oggetto di violenze e strumentalizzazioni.


Emozioni. Attorno ai processi psicologici, sociali e giudiziari che accompagnano il fenomeno dell’adozione si sviluppano ondate emotive forti e molto complesse: di attesa, di desiderio di paternità e maternità, di onnipotenza, di ansia di fronte alla valutazione, di paura, di illusione e delusione, di gioia, di voglia di riparare, di rabbia e via dicendo: emozioni piacevoli o spiacevoli, salutari e logoranti che condizionano atteggiamenti, comportamenti, scelte; che occorre imparare a riconoscere e a gestire.

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