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FAMIGLIA E FIGLI. QUANTO AMORE E QUANTO STRESS

  • Immagine del redattore: Claudio Foti
    Claudio Foti
  • 18 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

La dispensa affronta il tema del funzionamento della famiglia e dell’impegno genitoriale di fronte alla crisi sociale e alle problematiche emotive e relazionali poste dalla crescita dei figli. In particolare le figure familiari ed educative sono chiamate a confrontarsi con i vissuti di disagio, di solitudine, di insicurezza, di confusione dei bambini e degli adolescenti.


Senza intelligenza emotiva, senza disponibilità all’ascolto, la famiglia non può diventare un porto sicuro per il bambino, e non può essere quindi il luogo centrale della prevenzione del disagio e del maltrattamento; ma ancor peggio la famiglia potrà diventare essa stessa il luogo in cui si attua il maltrattamento e in cui si pongono le basi della sofferenza, della distruttività e dell’autodistruttività delle future generazioni.


I risultati di numerosi studi sono chiari e significativi: le distorsioni emotive e relazionali che caratterizzano la vita familiare, soprattutto nell’infanzia, ma anche nella preadolescenza ed adolescenza, hanno gravi conseguenze, producono atteggiamenti relazionali e sintomi di “ripetizione”.


Il bambino picchiato, ad esempio, apprenderà forse a “comportarsi bene”, ma a lungo termine, diventerà aggressivo, dipendente, violento, autolesionista sul piano mentale, comportamentale o sul piano psico-somatico, a meno che non riesca a trovare risposte di comprensione e di valorizzazione che possano correggere il disprezzo di sé, interiorizzato attraverso le percosse.


Il bambino che va incontro ad atteggiamenti gravemente ambivalenti tra l’accettazione e il rifiuto o addirittura non accolto alla vita e non amato, tenderà a sviluppare pesanti vissuti di inadeguatezza e di depressione che lo porteranno a costruire situazioni di insuccesso e di infelicità, a meno che non riesca a vivere intense esperienze riparative di amore e di accoglienza.


Il minore trascurato emotivamente e svalutato in famiglia, premiato a senso unico nei propri atteggiamenti di subordinazione alla logica dei genitori, tenderà a non riconoscere il valore dei propri bisogni e dei propri diritti e avrà difficoltà a sviluppare una capacità di negoziazione e forme di aggressività difensiva in situazione di conflitto relazionale e tenderà a riproporre in tali situazioni comportamenti di acquiescenza come strategia di adattamento. Peraltro, un bambino con queste caratteristiche, emotivamente solo e deprivato, potrà candidarsi più facilmente di altri a diventare vittima di maltrattamento ed abuso.


Al contrario un bambino che si sente ascoltato diventa un bambino in grado di protestare se ha bisogno di protestare, di chiedere aiuto se si trova in una situazione di difficoltà. Un bambino abituato a trovare ascolto, ovvero accettazione, disponibilità, e vicinanza emotiva in famiglia è un bambino fiducioso nella comunicazione, capace prontamente di trasmettere informazioni sul proprio disagio e sui propri bisogni emotivi fondamentali.

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